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La
mia vita senza me(Mi vida sin mi)
Ann ha 23 anni, due figlie e un marito spesso
disoccupato. Vive in roulotte nei pressi di Vancouver e lavora di
notte facendo le pulizie in quell’università che non ha potuto
frequentare di giorno.
Durante un normale controllo medico scopre di avere
un tumore e poche settimane di vita.
Ann decide di non dire niente della sua malattia e
di vivere il tempo che le resta come colei che “ha appena scoperto
che tutta la sua vita è stata un sogno e solo adesso si è
svegliata…”
La protagonista dedica a se stessa le sue ultime
settimane di vita. Pone estrema attenzione in ogni gesto, ogni
parola, ogni sguardo; vive amando quella vita che solo ora ha
scoperto di apprezzare, custodisce il suo dolore fino alla fine per
amore verso le persone che ha più care. Incide cassette per i
compleanni delle figlie, pianifica la futura vita sentimentale del
marito.
Tutto questo ci racconta Isabel Coixet non con scene
di disperazione, non attraverso il volto sofferente del malato
terminale, ma con un gioco di corpi e primi piani di chi sa fare
cinema.
Isabel Coixet
Isabel Coixet, da sempre innamorata del cinema,
racconta che da piccola accompagnava la nonna, cassiera in un piccolo
cinema di Madrid; poteva così vedere molti film e sognare, non di
diventare attrice, come la maggior parte delle sue amiche, ma “colei
che faceva le pellicole, quelle cose così belle”, A sette anni,
come regalo per la Prima Comunione chiede una super8 e comincia così
a girare i suoi “primi film”. Ha lavorato nel campo della
pubblicità riscuotendo premi in tutti i festival specialistici;
ha girato i suoi primi film sperimentali utilizzando la pellicola del
laboratorio in cui lavorava.
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